Nel rispetto di una tradizione che dura
da oltre un decennio, anche quest’anno l’Associazione Amatori Veicoli Storci è
stata presente, con un ampio stand, luminoso e colorato, alla Mostra Auto e
Moto d’Epoca presso la Fiera di Padova.
Questo evento è divenuto, a buona
ragione, uno degli appuntamenti europei che il variegato mondo degli
appassionati considera irrinunciabili e, in questo ambito, lo stand A.A.V.S. è
uno dei punti di riferimento per soci e amici di tutta Italia e dell’estero.
L’Associazione si è sempre distinta per
aver allestito degli stand “a tema”, in cui non ci si è mai limitati ad esporre
delle belle macchine, ma queste sono state selezionate in modo tale da poterne
prendere lo spunto per esaminare e dibattere, di volta in volta, uno dei
molteplici aspetti del collezionismo.
Spesso nello stand A.A.V.S. sono stati
organizzati incontri e dibattiti attinenti al tema proposto, con la presenza di
personaggi illustri.
Come dimenticare, ad esempio, la
conferenza del 2011 in cui A.A.V.S. ha riunito attorno ad un tavolo gli ingegneri
Mauro Forghieri e Gian Paolo Dallara, il pilota René Arnoux e i giornalisti
Daniele Buzzonetti, Guido Schittone e Ezio Zermiani: le persone che non hanno
trovato posto a sedere hanno intasato, per circa due ore, il pur ampio
corridoio del Padiglione 15 !
Lo stand di quest’anno era suddiviso in
due aree distinte: nella prima veniva ricordato ai visitatori un altro fiore
all’occhiello di A.A.V.S.: il Concorso d’Eleganza Castello di Miramare che si
svolge ogni anno nel secondo fine settimana di maggio e si è posto come
obiettivo di identificare, attraverso delle selezioni annuali, le 30 automobili
più belle del mondo.
La seconda area sviluppava il tema
“Anche senza benzina” per attirare l’attenzione dei visitatori sul fatto che,
fin dai primordi della storia dei trasporti terrestri e anche nei momenti più
bui, quali le guerre, i mezzi di trasporto hanno sempre fatto il loro dovere
anche utilizzando fonti di energie alternative quali l’energia elettrica e il
gasogeno.
Ad illustrare la trazione elettrica una
OHIO model M messa cortesemente a disposizione dal Museo Quattroruote.
Si tratta di una vettura a 5 posti che
raggiunge una velocità di 30 km/h per un’autonomia di circa 50 km.
Considerando che questa macchina è stata
costruita nel 1912, cioè esattamente cento anni fa, le sue prestazioni non
sfigurano poi molto rispetto a quelle degli analoghi prodotti della più
sofisticata tecnologia.
La OHIO è entrata solenne e silenziosa con i
propri mezzi nel padiglione e si è sistemata al centro dello stand A.A.V.S.,
del quale è immediatamente diventata il polo di attrazione principale tanto
che, a un certo punto, è stato necessario isolarla con dei nastri flessibili
dall’interesse e dalla curiosità di quanti si accalcavano per ammirarne i
lussuosi interni, perfettamente conservati, ed il singolare sistema di guida,
con una barra simile al timone di una barca e, per di più, duplicato ai posti
anteriori e a quelli posteriori.
Molto interesse, unito a incredulità, ha
suscitato pure il gasogeno, di proprietà del Museo dell’Automobile
“Bonfanti-VIMAR” di Romano d’Ezzelino che è stato accostato, per motivi
didattici, ad una FIAT 508 C “Nuova Balilla”, una delle vetture nelle quali questo
tipo di alimentazione è stato maggiormente impiegato.
Abbiamo riscontrato che solo una minima
parte dei visitatori, anche tra i più anziani, erano a conoscenza di questa
apparecchiatura, che gli addetti allo stand hanno pazientemente descritto ed
illustrato più e più volte, inquadrandola nel contesto storico.
Dobbiamo andare perciò al 1935 quando,
in seguito alla guerra dichiarata dall’Italia all’Etiopia, la Società delle
Nazioni (l’attuale ONU) commina all’Italia le “sanzioni” cioè un vero e proprio
embargo che vietava l’esportazione nel nostro Paese di molte materie prime, tra
cui – in primis – il petrolio.
A questa grave minaccia per l’economia
italiana viene posto riparo – almeno in parte – con la tipica “arte di
arrangiarsi”. Si fa quindi massiccio ricorso, particolarmente per il trasporto
merci ma anche per le autovetture, ad un ingombrante e scomodo ma efficace
generatore di energia: il gasogeno.
Si tratta, in sostanza di un bruciatore di
forma cilindrica che veniva riempito di pezzetti di legno o di carbone. L’accensione
avveniva nella parte inferiore e il gas prodotto dalla lenta combustione veniva
portato, attraverso una tubazione, fino al carburatore, dove avveniva la
miscelazione con l’aria.
Con i motori a ciclo Diesel la
trasformazione era meno semplice, tuttavia questo sistema è stato ampiamente utilizzato
fino ai primissimi anni del dopo guerra, quando le mutate condizioni
politico-economiche hanno reso nuovamente possibile e conveniente l’impiego dei
combustibili tradizionali.
Possiamo concludere affermando che,
anche quest’anno, chi si è soffermato allo stand A.A.V.S. e si è interessato ai
mezzi esposti, è ritornato a casa avendo arricchito il suo bagaglio di
conoscenze.
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