Lo Stand A.A.V.S. alla Mostra di Padova PDF Stampa E-mail
Scritto da A.A.V.S.   
sabato 03 novembre 2012

Nel rispetto di una tradizione che dura da oltre un decennio, anche quest’anno l’Associazione Amatori Veicoli Storci è stata presente, con un ampio stand, luminoso e colorato, alla Mostra Auto e Moto d’Epoca presso la Fiera di Padova.

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Questo evento è divenuto, a buona ragione, uno degli appuntamenti europei che il variegato mondo degli appassionati considera irrinunciabili e, in questo ambito, lo stand A.A.V.S. è uno dei punti di riferimento per soci e amici di tutta Italia e dell’estero.

L’Associazione si è sempre distinta per aver allestito degli stand “a tema”, in cui non ci si è mai limitati ad esporre delle belle macchine, ma queste sono state selezionate in modo tale da poterne prendere lo spunto per esaminare e dibattere, di volta in volta, uno dei molteplici aspetti del collezionismo.

Spesso nello stand A.A.V.S. sono stati organizzati incontri e dibattiti attinenti al tema proposto, con la presenza di personaggi illustri.

Come dimenticare, ad esempio, la conferenza del 2011 in cui A.A.V.S. ha riunito attorno ad un tavolo gli ingegneri Mauro Forghieri e Gian Paolo Dallara, il pilota René Arnoux e i giornalisti Daniele Buzzonetti, Guido Schittone e Ezio Zermiani: le persone che non hanno trovato posto a sedere hanno intasato, per circa due ore, il pur ampio corridoio del Padiglione 15 !

Lo stand di quest’anno era suddiviso in due aree distinte: nella prima veniva ricordato ai visitatori un altro fiore all’occhiello di A.A.V.S.: il Concorso d’Eleganza Castello di Miramare che si svolge ogni anno nel secondo fine settimana di maggio e si è posto come obiettivo di identificare, attraverso delle selezioni annuali, le 30 automobili più belle del mondo.

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La seconda area sviluppava il tema “Anche senza benzina” per attirare l’attenzione dei visitatori sul fatto che, fin dai primordi della storia dei trasporti terrestri e anche nei momenti più bui, quali le guerre, i mezzi di trasporto hanno sempre fatto il loro dovere anche utilizzando fonti di energie alternative quali l’energia elettrica e il gasogeno.

Ad illustrare la trazione elettrica una OHIO model M messa cortesemente a disposizione dal Museo Quattroruote.

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Si tratta di una vettura a 5 posti che raggiunge una velocità di 30 km/h per un’autonomia di circa 50 km.

Considerando che questa macchina è stata costruita nel 1912, cioè esattamente cento anni fa, le sue prestazioni non sfigurano poi molto rispetto a quelle degli analoghi prodotti della più sofisticata tecnologia.

 La OHIO è entrata solenne e silenziosa con i propri mezzi nel padiglione e si è sistemata al centro dello stand A.A.V.S., del quale è immediatamente diventata il polo di attrazione principale tanto che, a un certo punto, è stato necessario isolarla con dei nastri flessibili dall’interesse e dalla curiosità di quanti si accalcavano per ammirarne i lussuosi interni, perfettamente conservati, ed il singolare sistema di guida, con una barra simile al timone di una barca e, per di più, duplicato ai posti anteriori e a quelli posteriori.

Molto interesse, unito a incredulità, ha suscitato pure il gasogeno, di proprietà del Museo dell’Automobile “Bonfanti-VIMAR” di Romano d’Ezzelino che è stato accostato, per motivi didattici, ad una FIAT 508 C “Nuova Balilla”, una delle vetture nelle quali questo tipo di alimentazione è stato maggiormente impiegato.

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Abbiamo riscontrato che solo una minima parte dei visitatori, anche tra i più anziani, erano a conoscenza di questa apparecchiatura, che gli addetti allo stand hanno pazientemente descritto ed illustrato più e più volte, inquadrandola nel contesto storico.

Dobbiamo andare perciò al 1935 quando, in seguito alla guerra dichiarata dall’Italia all’Etiopia, la Società delle Nazioni (l’attuale ONU) commina all’Italia le “sanzioni” cioè un vero e proprio embargo che vietava l’esportazione nel nostro Paese di molte materie prime, tra cui – in primis – il petrolio.

A questa grave minaccia per l’economia italiana viene posto riparo – almeno in parte – con la tipica “arte di arrangiarsi”. Si fa quindi massiccio ricorso, particolarmente per il trasporto merci ma anche per le autovetture, ad un ingombrante e scomodo ma efficace generatore di energia: il gasogeno.

Si tratta, in sostanza di un bruciatore di forma cilindrica che veniva riempito di pezzetti di legno o di carbone. L’accensione avveniva nella parte inferiore e il gas prodotto dalla lenta combustione veniva portato, attraverso una tubazione, fino al carburatore, dove avveniva la miscelazione con l’aria.

Con i motori a ciclo Diesel la trasformazione era meno semplice, tuttavia questo sistema è stato ampiamente utilizzato fino ai primissimi anni del dopo guerra, quando le mutate condizioni politico-economiche hanno reso nuovamente possibile e conveniente l’impiego dei combustibili tradizionali.

Possiamo concludere affermando che, anche quest’anno, chi si è soffermato allo stand A.A.V.S. e si è interessato ai mezzi esposti, è ritornato a casa avendo arricchito il suo bagaglio di conoscenze.  

 

Ultimo aggiornamento ( sabato 03 novembre 2012 )
 
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