Lo Stand A.A.V.S. alla Mostra di Padova PDF Stampa E-mail
Scritto da A.A.V.S.   
venerdì 01 novembre 2013

Si è conclusa qualche giorno fa presso la Fiera di Padova, con un notevole successo di presenze, la Mostra Auto e Moto d’Epoca.

L’Associazione Amatori Veicoli Storici  A.A.V.S. ha allestito come ogni anno un ampio e luminoso stand che, per tradizione, presenta un suo tema ben preciso e lancia un messaggio di riflessione ai visitatori ed è perciò mèta di numerosi soci ed amici.

Quest’anno lo stand era diviso in due settori ben distinti: il primo era rivolto alla promozione del Concorso d’Eleganza ”Castello di Miramare” che si svolgerà – organizzato da A.A.V.S. – a Trieste il 10 e 11 maggio 2014 e presentava una Ferrari 250 GT cabriolet Pininfarina del 1962, vincitrice di categoria all’ultima edizione del Concorso.

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Il secondo settore ospitava due interessantissime ed ammiratissime riproduzioni di due vetture sportive degli anni ’30: un’Alfa Romeo  8C 2900 A del 1936 (conosciuta come “Botticella”) ed un’Alfa Romeo 6C 2300 B Pescara del 1934, ricarrozzata “siluro” nel 1936 su richiesta della Scuderia Maremma dalla Zagato di Milano.

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Si è trattato naturalmente di una provocazione: in un ambiente (quello delle vetture d’epoca) in cui uno dei vocaboli più utilizzati, purtroppo quasi sempre a sproposito, è “originale”, presentare delle splendide macchine apertamente definite come “riproduzioni” poteva sembrare una bestemmia ma l’intento di A.A.V.S.  era quello di sondare le reazioni del pubblico, sia dei visitatori occasionali che degli addetti ai lavori.

Possiamo affermare con soddisfazione che la quasi totalità delle persone interpellate hanno giudicato encomiabile l’esperimento.

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Riproporre alla vista degli appassionati macchine (tanto sportive quanto fuoriserie) che hanno scritto delle pagine nella storia dell’automobile ma sono scomparse per eventi di vario tipo (principalmente incidenti di gara per le sportive) è un’opera altamente meritoria purché realizzata con tutti i crismi della trasparenza.

A sostegno di questa tesi si possono fare alcuni esempi.

Nel caso venga riprodotta l’opera di un artista famoso (pittore o scultore) si può parlare di copia (se questa è dichiarata) o di vero e proprio falso se si tenta di carpire la buona fede di un possibile compratore.

In entrambi i casi però manca del tutto l’apporto della mano  dell’artista.

Diverso invece è il caso del rifacimento o della ricostruzione di palazzi o monumenti.

Classico esempio di questa tipologia è la ricostruzione del campanile di San Marco di Venezia che, in seguito ad un crollo, è stato ricostruito – come si disse allora - ”com’era e dov’era” senza che alcuno trovasse delle critiche da muovere a questa operazione.

Altri innumerevoli esempi si possono trovare nelle migliaia di edifici storici – o perfino  di città intere – ricostruite dopo le distruzioni dei bombardamenti aerei.

E a questa tipologia di interventi si possono assimilare le ricostruzioni di veicoli importanti, andati distrutti, e di cui oggi si consente la visione concreta agli appassionati di storia dell’automobile.

L’autore di un libro sulla storia della Scuderia Maremma e dei due esemplari della Pescara fatta ricarrozzare dalla Zagato, in visita allo stand, ci ha confessato di aver provato un’emozione fortissima nel poter concretamente vedere per la prima volta una macchina che aveva conosciuto e a lungo studiato soltanto attraverso documenti e fotografie.

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Ultimo aggiornamento ( venerdì 01 novembre 2013 )
 
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