LEGGE DI STABILITA' E ASI PDF Stampa E-mail
Scritto da A.A.V.S.   
lunedì 20 ottobre 2014

PER IL PRESIDENTE ASI LA PASSIONE DEI SOCI VALE € 150,00

Com’è ormai noto a tutti gli appassionati, il Disegno di Legge di Stabilità per il 2015 (ex Finanziaria) prevede, agli artt. 30 e 44, l’abrogazione dei comma 2 e 3 dell’art. 63 della Legge 342/2000.

Mentre il comma 1 di questa legge prevede la possibilità del pagamento delle tasse automobilistiche in misura ridotta per tutti i veicoli (esclusi quelli adibiti ad uso professionale) al raggiungimento del trentesimo anno dalla data di costruzione, i successivi comma 2 e 3 (abrogati nella Legge di Stabilità 2015) estendono questo beneficio  anche ai veicoli di particolare interesse storico a partire dal ventesimo anno.

Nell’art- 63 sono esemplificate le caratteristiche richieste ad un veicolo per poter essere considerato di particolare interesse storico.

L’individuazione di tali veicoli è demandata alla determinazione dell’ASI e, per i motoveicoli anche della FMI. Tale determinazione, prevede la Legge, va aggiornata annualmente.

La FMI pubblica ogni anno l’elenco dei motocicli ultra ventennali che ritiene di particolare interesse storico mentre l’ASI ha sempre sostituito l’elenco previsto con una lettera indirizzata annualmente al Ministero delle Finanze ed alle Regioni in cui si afferma che: “…sono da ritenersi veicoli di particolare interesse storico e collezionistico….siano iscritti nei propri Registri ASI ai fini fiscali e venga loro rilasciato l’Attestato di Datazione e Storicità (ad probationem)”.

Questo implicito rifiuto di pubblicare una lista, nonostante i richiami contenuti nella Circolare Prot. 2001/81335 del 1 giugno 2001 dell’Agenzia delle Entrate – Direzione Centrale Normativa e Contenzioso, ha fatto sì che quanti desideravano beneficiare del pagamento delle tasse in misura ridotta si sentissero obbligati ad iscriversi all’ASI. Da ciò l’anomalo incremento dei soci, passati, nel corso di valenza dell’Art. 63, da poche migliaia ad oltre 200.000.

Con questa azione l’ASI si è trasformato da ente culturale preposto alla conservazione del patrimonio motoristico, qual è stato fino al 2000, in un vero e proprio Sindacato Proprietari Veicoli Usati (SPVU).

E’ ovvio che, in previsione di un drastico ridimensionamento del numero dei propri soci (e conseguente assottigliarsi dei propri bilanci), l’ASI cerchi di correre ai ripari.

E’ di questi giorni l’invio ai presidenti di tutti i club federati di un appello ad avvicinare tutti i parlamentari conosciuti per cercare di scongiurare l’abrogazione dei due comma dell’Art. 63.

Questo appello è accompagnato da una serie di considerazioni che dovrebbero servire da supporto all’opera di convincimento.

Se si leggono con attenzione queste “Note” si rimane sconfortati: tutti i ragionamenti, alcuni almeno in parte condivisibili, portano ad una sola conclusione, contenuta nell’ultimo capoverso: “Avevamo una Federazione apprezzata nel mondo e all’improvviso, sostanzialmente viene azzerata….”

Vale però la pena di fare alcune considerazioni: dal 2000 ad oggi tutta la politica dell’ASI è stata improntata ad un unico fine: aumentare il numero dei soci (e quindi degli introiti).

Non si è tenuto volutamente conto del fatto che la FIVA, di cui l’ASI è il rappresentante ufficiale in Italia, ha da tempo fissato l’età minima dei veicoli a 30 anni, che l’Italia è l’unico Paese in Europa che ha il limite a 20 anni, che lo stesso limite di 30 anni è quello previsto nel comma 1 dell’art. 63.

E’ per questo motivo che i numerosi provvedimenti presentati al Parlamento che proponevano di elevare il limite a 30 anni ma con una clausola che consentiva l’”invecchiamento” di un numero limitato di veicoli ventennali, sono stati tutti boicottati e fatti finire su un binario morto.

Riteniamo che l’aver insistito sul limite d’età di 20 anni sia stato un grave errore di cui  l’ASI si è forse già pentito: ha gonfiato l’ente con un elevato numero di cosiddetti “soci” il  cui unico interesse per i veicoli storici consisteva nel risparmio di € 150,00 (in questa misura l’ASI ha quantificato il costo “medio” del bollo).

Questi “soci” sono pronti a svanire come neve al sole non appena il vantaggio conseguito viene meno e il castello, come tutte le costruzioni basate sull’argilla, al primo scossone, scricchiola e corre il rischio di afflosciarsi.

 

Associazione Amatori Veicoli Storici  A.A.V.S.

 
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