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Associazione Amatori Veicoli Storici
L’Associazione Amatori Veicoli Storici A.A.V.S. ha finalità culturali e di ricerca e si propone la salvaguardia del patrimonio costituito dai veicoli storici.
C’è però una peculiarità che differenzia l’attività e la filosofia dell’Associazione da quelle delle centinaia di Club e Associazioni che popolano il variegato mondo dei veicoli d’epoca.
Questa particolarità consiste nella capacità di guardare avanti e di prefigurare quelli che potranno essere gli sviluppi futuri e, soprattutto, le probabili limitazioni allo svolgimento dell’attività degli appassionati, cioè quella di utilizzare i loro veicoli.
L’aver previsto con largo anticipo che ci sarebbero state delle restrizioni alla circolazione dei veicoli non catalizzati e l’aver dovuto toccare con mano l’indifferenza di chi avrebbe dovuto far sentire la sua voce in difesa dei collezionisti, ha indotto – nell’aprile del 1998 – un gruppo di amici a dar vita a questa associazione che si è data come principale obiettivo quello di porre in atto tutte le iniziative atte a garantire agli appassionati di veicoli d’epoca la possibilità di circolare liberamente, ora e in futuro. Questo obiettivo è raggiungibile esclusivamente attraverso la via legislativa e, per questo motivo, A.A.V.S. si è fatta promotrice fin dall’anno 2000 di una serie di Disegni di Legge di modifica del Codice della Strada.
L’iter di questi DdL si sta trascinando attraverso quattro Legislature, con fasi di stanca seguite da improvvise accelerazioni ma, a nove anni dalle prime proposte fatte da A.A.V.S., la promulgazione della Legge non è ancora avvenuta, anche se si preannuncia più vicina.
L’unico risultato concreto finora raggiunto consiste nel fatto che quasi tutti i parlamentari sono venuti a conoscenza dell’esistenza del movimento, della sua importanza in ambito culturale e del suo non trascurabile peso in campo economico.
A questi interventi di carattere “politico” A.A.V.S. affianca un’intensa attività culturale attraverso l’organizzazione di convegni su argomenti attinenti il collezionismo di veicoli d’epoca e supporta in varie forme – tra cui convenzioni con Compagnie di Assicurazione - le iniziative dei numerosi Club e Scuderie associati.  

COMUNICATO STAMPA FIVA N. 2 PDF Stampa E-mail
Scritto da A.A.V.S.   
domenica 06 marzo 2016

Image 

 

I veicoli storici non sono semplicemente  ‘veicoli  vecchi ‘ ”,  dice la FIVA-Fédération Internationale des Véhicules Anciens

   -  e   auspica una maggiore coerenza  sulle  restrizioni  relative alle Zone a Traffico Limitato   (ZTL)

Dal momento che  in tutta Europa  il numero di “zone a traffico limitato” (ZTL)  continua ad aumentare,  la  FIVA  -  la   Federazione Internazionale che si occupa dei  Veicoli Storici – sta facendo pressioni per una chiara distinzione tra veicoli ‘storici’ e ‘vecchi’,  per una coerente   politica sull’ esenzione del veicolo storico  a livello europeo.

 La    FIVA comprende l’istituzione    delle  ZTL  (Zone a Traffico Limitato)     poiché  le città sono tenute a rispettare gli obiettivi  fissati nelle direttive  dell’UE sulla  qualità dell’aria e   affrontare  i problemi di salute espressi dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.  Chiaramente,   poiché  i  veicoli  datati  tendono ad essere più inquinanti rispetto ai veicoli più recenti ,   le  misure anti inquinamento  ZTL  spesso  tendono a colpire   ovviamente  i veicoli  più vecchi – ma   la FIVA è fermamente convinta che dovrebbero essere riconosciute le differenze fondamentali  tra  veicoli ‘vecchi’ e “veicoli storici “.

Il presidente  della  FIVA, Patrick Rollet,  spiega: “Per ‘veicolo storico’, si intende un veicolo stradale a propulsione  meccanica  che abbia  almeno 30 anni, conservato e mantenuto in condizioni storicamente  corrette , e  che non sia  utilizzato come mezzo di trasporto quotidiano. Questi veicoli sono parte di una patrimonio tecnico e culturale e, a nostro avviso, non dovrebbero essere ammassati insieme alla vecchie automobili con cattiva manutenzione che vengono utilizzate per il trasporto di tutti i giorni, se si tiene in  considerazione  il problema dell’inquinamento atmosferico urbano.

  La FIVA sostiene che ci sono molte buone ragioni per le quali  l’apporto attribuito  all’inquinamento atmosferico urbano   da parte dei  veicoli storici sia trascurabile “:

1 – I veicoli storici    auto, moto  o veicoli utilitari    costituiscono solo una  piccola, insignificante parte dei veicoli stradali e una parte ancora più piccola di traffico su strada, quindi il loro contributo all’inquinamento atmosferico è proporzionalmente molto piccolo. Poiché sono generalmente utilizzati per puro  piacere, essi sono raramente utilizzati nelle aree urbane nelle ore di punta .      Pertanto,  le  emissioni derivanti  da questi beni culturali  sono statisticamente irrilevanti.

 2 – I veicoli storici sono oggetto di una manutenzione accurata ,  con conseguente ulteriore  riduzione  del    loro impatto sull’ambiente.  I proprietari spendono diverse migliaia di euro all’anno per il restauro, l’acquisto di parti e accessori, manutenzione e riparazione.

 3 -La guida dei veicoli storici è oggetto di particolare attenzione  – che si riflette nei   premi di assicurazione molto bassi.

 4 – Pochissimi veicoli storici hanno motori diesel  (l’obiettivo primario di molte   ZTL).

“I proprietari di veicoli storici   conservano  il patrimonio automobilistico  e forniscono al pubblico un  museo  viaggiante gratuito  della nostra storia e cultura motoristica utilizzando i loro veicoli sulle strade pubbliche “, aggiunge Patrick Rollet.  “Sarebbe un gran peccato vedere la disintegrazione di questo importante aspetto del nostro patrimonio culturale. Nel frattempo, eventuali divieti o limitazioni all’uso dei veicoli storici non sarà solo gravemente iniquo per i proprietari, ma avrà anche un impatto sulle migliaia di piccole imprese che dipendono dal movimento dei veicoli storici.

“Molti paesi  dell’UE hanno già legiferato   in modo che i veicoli storici  debbano  essere esenti dalle restrizioni  previste nelle zone a bassa emissione   tra cui la Germania, l’Italia  (parzialmente ), l’Ungheria, la Repubblica Ceca, Danimarca, Svezia e Regno Unito. Tuttavia, non solo le regole variano tra una nazione UE e l’altra, ma in alcuni casi, le regole possono essere diverse anche quando si viaggia da una città all’altra all’interno dello stesso paese.   Ciò crea estrema confusione  nei proprietari di veicoli storici.

“In sintesi, stiamo facendo pressione ai politici europei su tre punti importanti:

1 – che vi sia una chiara definizione di “veicoli storici” al contrario dei semplici ‘vecchi’ veicoli.

 2 – i veicoli storici dovrebbero essere esenti dalle  restrizioni  previste nelle  ZTL.

 3 – che l’esenzione sia applicata   in via permanente   non solo all’interno di ogni paese, ma in tutta l’Unione Europea  nel suo complesso.

Vogliamo perciò incoraggiare i club ed i proprietari di veicoli storici ad esercitare altrettante pressioni    sulle  proprie autorità nazionali dove esistono   ZTL  o  ne vengano proposte “.

Note:

Le statistiche sulla proprietà di veicoli storici in Europa, da ricerca fatta dalla FIVA nel 2014, tra 15 Stati membri dell’UE, sono circa 20.000 i proprietari, 1500 club e 1000 imprese.

 La  FIVA è l’unica organizzazione mondiale del suo genere  con il  fine di favorire  una guida sicura degli autoveicoli  con più di 30 anni sulle strade  pubbliche, pur rimanendo ugualmente concentrata   sulla conservazione  e sulla promozione della stessa cultura dell’ automobilismo.

NB  -   Nelle Direttive  dell’UE,  “ZTL - Zona a Traffico Limitato ”   è  indicata con il termine   “LEZ -  Low Emission Zone”    (Zona a bassa emissione)

Ultimo aggiornamento ( domenica 06 marzo 2016 )
 
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